GUIDA AGLI SMALTI NON TOSSICI: LA CLASSIFICAZIONE COMPLETA E LE DIFFERENZE

Cosa si intende per smalti non tossici? E cosa vuol dire "5 Free" o "10 Free"? Scopri tutto quello che c'è da sapere sugli smalti di ultima generazione.

Sicuramente te ne sei accorta anche tu, il mondo della cosmesi (e non solo!) negli ultimi anni è cambiato e i consumatori sono diventati più consapevoli e attenti agli ingredienti contenuti nei prodotti che acquistano.

Gli smalti per unghie non fanno eccezione e sentiamo parlare da un po' di smalti non tossici

SMALTI NON TOSSICI
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MA COSA SI INTENDE PER SMALTI NON TOSSICI?

Gli smalti non tossici sono smalti per unghie privi di determinate sostanze considerate nocive per la persona. Attenzione: "non tossico" non sempre corrisponde a "naturale" o "vegano". 

QUALI SONO LE SOSTANZE RITENUTE TOSSICHE?

Le sostanze contenute negli smalti "di vecchia generazione" e ritenute tossiche sono le cosiddette BIG FIVE:

  • CANFORA: sostanza cerosa caratterizzata da un odoreforte, può essere di colore bianco o trasparente ed è di origine vegetale. Può essere prodotta anche in maniera sintetica dall’olio di trementina. È considerata potenzialmente pericolosa e nociva sia nella versione vegetale che sintetica se assunta in grandi quantità per lungo tempo.
  • TOLUENE: è una sostanza che viene utilizzata come sostituto della benzina o come solvente per sciogliere resine, vernici e coloranti.
  • DBP: acronimo di Dibutyl Phthalate o Dibutil Ftalato, è una sostanza che viene utilizzata come additivo per adesivi e inchiostri.
  • RESINA DI FORMALDEIDE: anche detta Tosylamide o TSFR, è una resina derivata dalla formaldeide. Negli smalti per unghie migliora l’adesione del prodotto. Può portare a manifestazioni allergiche come, ad esempio, dermatiti.
  • FORMALDEIDE: conosciuta anche con il nome di formalina, è una sostanza prodotta a livello industriale per ossidare il metanolo. La sua composizione è completamente chimica, nella cosmesi è utilizzata come ingrediente per alcune tinte per capelli e prodotti liscianti, oltre che per smalti e prodotti indurenti per unghie. Studi clinici hanno dimostrato che l’uso prolungato può provocare irritazione delle mucose, dermatiti e eczemi. Il limite massimo imposto dalla legge Europea è lo 0,2% ma in altri paesi questo limite è più alto (perfetto esempio del perché spesso viene sconsigliato l'acquisto di cosmetici non prodotti in Europa).

SMALTI NON TOSSICI: LA CLASSIFICAZIONE

Una volta individuati gli ingredienti nocivi possiamo suddividere gli smalti non tossici in 3 categorie:

  1. SMALTI 3-FREE - Sono smalti formulati senza DBP, Formaldeide e Toluene
  2. SMALTI 4-FREE - Oltre a DBP, Formaldeide e Toluene questi smalti sono privi anche di Canfora
  3. SMALTI 5-FREE - Sono smalti che non contengono Canfora, Toluene, DBP, Resina di formaldeide e Formaldeide.
Tuttavia questa classificazione non è esaustiva.

Infatti pare che molto spesso il Toluene venga sostituito con un altro solvente chiamato Xylene. Questa sostanza è irritante per pelle, occhi e tratto respiratorio e quindi è potenzialmente pericolosa tanto quanto il Toluene. Gli smalti privi anche di questo solvente vengono definiti SMALTI 6-FREE.

Gli smalti privi di queste 6 sostanze nocive e privi di parabeni (i conservanti più comuni nell’industria cosmetica ma anche provati interferenti endocrini) sono detti SMALTI 7-FREE. 

Parliamo di SMALTI 8-FREE quando lo smalto, oltre ad essere privo delle 7 sostanze nocive precedenti, è formulato senza Colofonia, una resina vegetale usata come filmante (si tratta di una sostanza allergizzante che può provocare dermatiti da contatto).

Gli SMALTI 9-FREE sono privi anche di ethiltosylamide, una sostanza che serve ad aumentare la durata dello smalto ma che in Europa è bandita in quanto può provocare reazioni allergiche.

Infine gli SMALTI 10-FREE sono quegli smalti che, oltre ad essere privi di tutte le sostanze nocive elencate fin qui, risultano privi anche di Benzofenone, un altro interferente endocrino.


A sostituire le sostanze nocive negli smalti non tossici è soprattutto l’acqua, le formule risultano quindi più naturali e idratanti. L’unica controindicazione? Questi prodotti si conservano, generalmente, per un periodo di tempo inferiore rispetto al classici smalti per unghie. 

SMALTI VEGAN E SMALTI BIOLOGICI

Concludiamo la carrellata degli smalti non tossici parlando delle formulazioni completamente vegane. Non tutti sanno che gli smalti, infatti, possono contenere guanina, carminio, cheratina e gommalacca, tutte sostanze di origine animale. La guanina è derivata dalle squame di pesce, mentre il carminio e la gommalacca si estraggono dalla cocciniglia. La cheratina infine - principalmente utilizzata per gli smalti rinforzanti - viene solitamente estratta da piume, zoccoli e corna animali. 

Uno smalto, per definirsi vegan, deve essere anche cruelty-free e quindi privo di questi ingredienti.

Agli smalti vegan si affiancano gli smalti biologici. Non abbiamo ancora una regolamentazione chiara in materia ma lo smalto biologico si può definire tale quando la sua formula è composta da soli ingredienti naturali e 0 sostanze chimiche. In questi casi il colore è ricavato da miche e polveri naturali e, ovviamente, la durata e la resistenza sono più limitate rispetto ad altri tipi di smalto.

Spero che questa guida ti sia stata utile! Ora sai quali ingredienti cercare nell'INCI degli smalti e come riconoscere gli smalti non tossici!

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