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The Nails Lookbook | Unghie e Nail Art

Cosa si intende per smalti non tossici? E cosa vuol dire "5 Free" o "10 Free"? Scopri tutto quello che c'è da sapere sugli smalti di ultima generazione.

Sicuramente te ne sei accorta anche tu, il mondo della cosmesi (e non solo!) negli ultimi anni è cambiato e i consumatori sono diventati più consapevoli e attenti agli ingredienti contenuti nei prodotti che acquistano.

Gli smalti per unghie non fanno eccezione e sentiamo parlare da un po' di smalti non tossici. 

SMALTI NON TOSSICI
Sfondo foto creata da freepik - it.freepik.com


MA COSA SI INTENDE PER SMALTI NON TOSSICI?

Gli smalti non tossici sono smalti per unghie privi di determinate sostanze considerate nocive per la persona. Attenzione: "non tossico" non sempre corrisponde a "naturale" o "vegano". 

QUALI SONO LE SOSTANZE RITENUTE TOSSICHE?

Le sostanze contenute negli smalti "di vecchia generazione" e ritenute tossiche sono le cosiddette BIG FIVE:

  • CANFORA: sostanza cerosa caratterizzata da un odoreforte, può essere di colore bianco o trasparente ed è di origine vegetale. Può essere prodotta anche in maniera sintetica dall’olio di trementina. È considerata potenzialmente pericolosa e nociva sia nella versione vegetale che sintetica se assunta in grandi quantità per lungo tempo.
  • TOLUENE: è una sostanza che viene utilizzata come sostituto della benzina o come solvente per sciogliere resine, vernici e coloranti.
  • DBP: acronimo di Dibutyl Phthalate o Dibutil Ftalato, è una sostanza che viene utilizzata come additivo per adesivi e inchiostri.
  • RESINA DI FORMALDEIDE: anche detta Tosylamide o TSFR, è una resina derivata dalla formaldeide. Negli smalti per unghie migliora l’adesione del prodotto. Può portare a manifestazioni allergiche come, ad esempio, dermatiti.
  • FORMALDEIDE: conosciuta anche con il nome di formalina, è una sostanza prodotta a livello industriale per ossidare il metanolo. La sua composizione è completamente chimica, nella cosmesi è utilizzata come ingrediente per alcune tinte per capelli e prodotti liscianti, oltre che per smalti e prodotti indurenti per unghie. Studi clinici hanno dimostrato che l’uso prolungato può provocare irritazione delle mucose, dermatiti e eczemi. Il limite massimo imposto dalla legge Europea è lo 0,2% ma in altri paesi questo limite è più alto (perfetto esempio del perché spesso viene sconsigliato l'acquisto di cosmetici non prodotti in Europa).

SMALTI NON TOSSICI: LA CLASSIFICAZIONE

Una volta individuati gli ingredienti nocivi possiamo suddividere gli smalti non tossici in 3 categorie:

  1. SMALTI 3-FREE - Sono smalti formulati senza DBP, Formaldeide e Toluene
  2. SMALTI 4-FREE - Oltre a DBP, Formaldeide e Toluene questi smalti sono privi anche di Canfora
  3. SMALTI 5-FREE - Sono smalti che non contengono Canfora, Toluene, DBP, Resina di formaldeide e Formaldeide.
Tuttavia questa classificazione non è esaustiva.

Infatti pare che molto spesso il Toluene venga sostituito con un altro solvente chiamato Xylene. Questa sostanza è irritante per pelle, occhi e tratto respiratorio e quindi è potenzialmente pericolosa tanto quanto il Toluene. Gli smalti privi anche di questo solvente vengono definiti SMALTI 6-FREE.

Gli smalti privi di queste 6 sostanze nocive e privi di parabeni (i conservanti più comuni nell’industria cosmetica ma anche provati interferenti endocrini) sono detti SMALTI 7-FREE. 

Parliamo di SMALTI 8-FREE quando lo smalto, oltre ad essere privo delle 7 sostanze nocive precedenti, è formulato senza Colofonia, una resina vegetale usata come filmante (si tratta di una sostanza allergizzante che può provocare dermatiti da contatto).

Gli SMALTI 9-FREE sono privi anche di ethiltosylamide, una sostanza che serve ad aumentare la durata dello smalto ma che in Europa è bandita in quanto può provocare reazioni allergiche.

Infine gli SMALTI 10-FREE sono quegli smalti che, oltre ad essere privi di tutte le sostanze nocive elencate fin qui, risultano privi anche di Benzofenone, un altro interferente endocrino.


A sostituire le sostanze nocive negli smalti non tossici è soprattutto l’acqua, le formule risultano quindi più naturali e idratanti. L’unica controindicazione? Questi prodotti si conservano, generalmente, per un periodo di tempo inferiore rispetto al classici smalti per unghie. 

SMALTI VEGAN E SMALTI BIOLOGICI

Concludiamo la carrellata degli smalti non tossici parlando delle formulazioni completamente vegane. Non tutti sanno che gli smalti, infatti, possono contenere guanina, carminio, cheratina e gommalacca, tutte sostanze di origine animale. La guanina è derivata dalle squame di pesce, mentre il carminio e la gommalacca si estraggono dalla cocciniglia. La cheratina infine - principalmente utilizzata per gli smalti rinforzanti - viene solitamente estratta da piume, zoccoli e corna animali. 

Uno smalto, per definirsi vegan, deve essere anche cruelty-free e quindi privo di questi ingredienti.

Agli smalti vegan si affiancano gli smalti biologici. Non abbiamo ancora una regolamentazione chiara in materia ma lo smalto biologico si può definire tale quando la sua formula è composta da soli ingredienti naturali e 0 sostanze chimiche. In questi casi il colore è ricavato da miche e polveri naturali e, ovviamente, la durata e la resistenza sono più limitate rispetto ad altri tipi di smalto.

Spero che questa guida ti sia stata utile! Ora sai quali ingredienti cercare nell'INCI degli smalti e come riconoscere gli smalti non tossici!

Le tue unghie si sfaldano e si spezzano facilmente? Prova con la manicure giapponese! Scopri in cosa consiste, come farla e perché

Per avere delle unghie naturali forti e sane ci sono molti accorgimenti da seguire, a partire dal seguire una dieta equilibrata, ma esistono dei prodotti specifici che possono aiutarci a rendere le unghie più resistenti e belle, senza dover ricorrere necessariamente alla ricostruzione unghie.

Una tecnica che può fare davvero la differenza arriva direttamente dall’oriente: sto parlando della manicure giapponese, un trattamento in grado di proteggere e nutrire le unghie in maniera naturale ed efficace, rendendole belle e lucide fin dalla prima applicazione.

Nonostante si tratti di una tecnica piuttosto datata, la manicure giapponese è praticamente sconosciuta in Italia (professioniste escluse), forse perché è stata messa da parte dopo l’avvento sul mercato dei gel UV e dello smalto semipermanente. Io credo che sia davvero un peccato, soprattutto perché i prodotti che vengono utilizzati per realizzare questa manicure sono composti da ingredienti naturali (attenzione solo a potenziali reazioni allergiche al conservante, guarda le note dell’INCI più in basso).

Continua a leggere, voglio spiegarti perché dovresti proprio provare la manicure giapponese!

MANICURE GIAPPONESE
Mano foto creata da Racool_studio - it.freepik.com

IN COSA CONSISTE LA MANICURE GIAPPONESE?

La manicure giapponese prevede l’applicazione sulle unghie di due prodotti: una pasta prima e una polvere poi. I composti vengono fatti aderire alle unghie mediante un processo di lucidatura operato con uno speciale buffer ricoperto di camoscio: un sistema totalmente indolore nonché sicuro, soprattutto per chi non vuole esporsi ai raggi UV (non è necessario usare alcuna lampada per fissare il prodotto)

Dopo l’esecuzione di questo tipo di manicure le unghie sembrano rimpolpate: grazie al film protettivo la lamina ungueale appare liscia e compatta, l’unghia risulta da subito più solida e incredibilmente lucida, anche meglio di un top coat! I benefici della manicure giapponese non sono solo estetici, perché i prodotti contengono una grande quantità di elementi interessanti:

  • Vitamine (A, E, H, B5) utili alla rigenerazione delle unghie
  • Silicio e zinco per favorirne la crescita
  • Bentonite, calcio e sodio per fortificarle
  • Lipidi per aumentarne l’elasticità e la resistenza agli urti
  • Cera d’api e ginseng (che creano un film protettivo ma al tempo stesso traspirante)
  • Glicerina, pantenolo e lanolina per nutrire e idratare

Un autentico elisir di bellezza per le unghie.

QUANTO DURA LA MANICURE GIAPPONESE? COME SI MANTIENE?

La manicure giapponese è molto longeva e può restare intatta per oltre una settimana. Dopo circa 7/8 giorni lo strato protettivo inizia ad opacizzarsi e – nonostante possa resistere di più – io procedo sempre con una nuova applicazione per ottenere di nuovo brillantezza. Tutto ovviamente dipende dalle tue abitudini e da quello che fai con le mani, ricorda sempre di indossare i guanti se devi entrare in contatto con saponi o solventi. 

Il bello di questa tecnica è che la rimozione non è necessaria: col passare dei giorni il film protettivo si assottiglia e si opacizza fino a scomparire, a meno che non si proceda ad una nuova applicazione bufferando la superficie e ripetendo il processo di applicazione dei prodotti.

I PRODOTTI: COME FUNZIONANO E COSA CONTENGONO

Per la mia manicure giapponese ho deciso di affidarmi al brand giapponese P-Shine, sicuramente il migliore in circolazione per questa tecnica (tant’è che spesso questa manicure viene chiamata “p-shine” anche se non vengono utilizzati questi prodotti). Analizziamoli nel dettaglio:


P-SHINE PASTE è il primo prodotto che viene applicato sulle unghie dopo il buffer. Si presenta come un composto piuttosto solido, quasi ceroso, è inodore e nel colore ricorda molto l’argilla verde. L’INCI è davvero molto ridotto e contiene solo ingredienti naturali, fatta eccezione per il propylene glycol (di derivazione chimica ma comunque non nocivo per le unghie) e per il conservante, la trietanolammina. Nei cosmetici è un conservante molto comune, ma comunque nel biodizionario viene indicata come sostanza a rischio allergico; se siete allergiche al mascara prestate attenzione (la trietanolammina è contenuta anche li). Troviamo anche tracce di BHT, ma essendo l’ultimo elemento della lista la concentrazione è davvero irrisoria da stare ben al di sotto dei limiti consigliati (anche in Europa, ho controllato!)

Ingredienti: Diatomaceous earth, propylene glycol, glycerin, water, stearic acid, triethanolamine, potassium hydroxide, sodium dehydroacetate, BHT.

P-SHINE POWDER è il prodotto che viene applicato successivamente e, grazie alla cera d’api, è un ottimo sigillante che avvolge le unghie e le protegge in maniera efficace. La polvere è molto sottile, di colore rosa chiaro, anche questa inodore. Anche in questo caso l’INCI è contenuto e naturale:

Ingredienti: Diatomaceous earth, water, glycerin, stearic acid, paraffin, beeswax, lanolin, sodium dehydroacetate, potassium hydroxide, CI 45100 (colorante)

COME ACQUISTARE

Reperire in Italia i prodotti per la manicure giapponese fino a poco tempo fa era pressoché impossibile (e costoso!), per fortuna ora è disponibile il kit completo su Amazon:



TUTORIAL MANICURE GIAPPONESE:


Non ti resta che scoprire come si esegue questa tecnica, ecco il video:

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